È molto facile immaginare che, entro un decennio, i dipendenti vengano sostituiti da automi, per una infinita serie di ragioni, esattamente come il Black Friday potrebbe sostituire il Natale come momento dell’anno in cui vendere di più.
La prima ragione dell’infinita serie è questa: un operaio, perché di ruoli da operai si tratta, costa 1400,00 Euro lordi.
La seconda e non meno preoccupante ragione è l’umana natura cagionevole di un operaio dotato di cervello, cervicale, ed eventuale lombalgia post movimenti anche antistrappo, ma ripetuti ad libidum per ore e ore.
La filosofia di Amazon è una corsa continua contro il tempo, ma anche contro la privacy.
Un guru del video selfie motivazionale come Marco Montemagno sostiene che Amazon sia addosso a noi, già presente, come una sorta di chip sottotraccia.
Lo diventerà senz’altro, entro un ventennio.
Chi scrive non è e non vuole essere d’accordo con questa visione, perché esiste un limite e perché questa ossessione da vendita deve terminare, o conoscere appunto un limite, che si potrebbe ricondurre a un termine dimenticato grazie alla sempiterna presenza della tecnologia: l’Etica.
E questo non è un discorso ideologico nostalgicamente comunista, perché Amazon sembra proprio la cosa più leninista esistente, fintamente libera nelle scelte indotte, basata su algoritmi volti a chiudere ogni essere spendente, ogni consumatore e non più ogni persona, verso l’acquisto di oggetti di cui conosca la natura, senza stimolare curiosità verso orizzonti nuovi.
Una pratica autoerotica ossessivo compulsiva, al posto di un acquisto realmente pensato, sognato o voluto.
Amazon è qualcosa di pericolosamente al limite della lobotomia, verrebbe da pensare.
Certo, Amazon è utile e inevitabile, ma possiamo davvero evitare di pensare a un sorso di umanità, per citare Fiorella Mannoia?
Amazon intende sostenere un rapporto diretto con le persone, fingendo di ricordarsi che i propri operai siano persone, giusto per evitare che le caste arricchite dei sindacati si incollino a questa realtà che non ha più tempo, o voglia, di pensare.
Enzo Bollani

Enzo Bollani nasce a Milano in una sera di maggio del 1981, quindi può definirsi un Youngtimer. Progettista, Musicista e organizzatore, ha esordito nel 1997 nel mondo della Televisione e della Discografia, lavorando principalmente in Rai e con artisti del calibro di Adriano Celentano, Lucio Dalla e David Bowie.Avrebbe voluto essere Architetto a tutti gli effetti, ma al momento disegna biciclette.Opera principalmente a Milano, ma è costantemente in movimento. Ha inventato questo simpatico sito, oltretutto. Se lo stai leggendo, spero ti piaccia.