David Zard: nel giorno della Memoria, se ne va uno dei più grandi organizzatori mondiali.

David Zard: nel giorno della Memoria, se ne va uno dei più grandi organizzatori mondiali.

Per la Musica e per l’Industria dello Spettacolo e della Cultura, la quarta settimana del 2018 è da dimenticare.
Se non fosse per il fatto che oggi, oltre ad essere sabato, sia anche il Giorno della Memoria, verrebbe da pensare che il tempismo artistico e metodico di David Zard trovi, ancora una volta, una conferma.

Era malato da tempo, aveva raggiunto 75 primavere, ma ha lavorato fino all’ultimo, come è successo a Gianni Ravera, per citare un altro organizzatore di primissimo piano.

David Zard ha prodotto, negli ultimi 20 anni, i più importanti musical europei: da “Notre Dame de Paris”, di Riccardo Cocciante, alla visionaria “Toscamoredisperato”, di Lucio Dalla, fino a “Romeo e Giulietta – Ama e cambia il Mondo”, in scena in questo periodo.

David Zard è passato agli onori delle cronache soprattutto per aver portato in Italia artisti come Madonna, peraltro da lui apostrofata giustamente come “Stronza”, dopo che lei ebbe qualcosa da dire sui suoi modi sempre gentili, scambiandoli per leccaculaggine.
David Zard era un artista, a sua volta, ed è stato il produttore capace, più di altri, di capire gli artisti.
Mai accondiscendente, mai banale nelle scelte, quanto regolarmente in leggero anticipo sui tempi.
Quanto basta ad essere i primi, ma anche ad avere un successo immediato.

David Zard e Lucio Dalla, nel 2003, durante la produzione di “Toscamoredisperato”.

Dalle epiche scorribande verbali con Madonna, a Portofino, nel pieno dell’estate dei Mondiali di Italia ’90, ai tour di Elton John, Tina Turner, Frank Zappa e Michael Jackson, passando per i Rolling Stones e Barry White, David Zard è stato un genio della Comunicazione e un uomo di polso, capace di captare i gusti del pubblico, con la lungimiranza e oculatezza tipiche di chi ha sangue ebreo.

Casualmente, ha una cosa in comune con Herbert Pagani, di cui parlo in un altro articolo pubblicato oggi: è fuggito dalla Libia, nel periodo delle persecuzioni ebraiche, negli anni Cinquanta.
Il timone dell’azienda passa al figlio Clemente, già al suo fianco per “Romeo e Giulietta”.

Tra le molte curiosità su di lui, un ruolo nel film su Ustica: “Il Muro di Gomma”, del 1991.

Enzo Bollani

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