Ferrari è il massimo in termini di ambizioni, automobilistiche, stilistiche, di Sogno puro.
Eppure, succede di dover constatare una totale inferiorità rispetto ai grandi musei automobilistici tedeschi, da BMW a Porsche, diretta concorrente del Cavallino, anche nell’immaginario collettivo.
Succede addirittura di imbattersi in una bellissima Alfasud grigio pastello, al Museo Volkswagen, perché i tedeschi hanno memoria e perché ringraziano ancora Giorgetto Giugiaro, per aver salvato il più importante gruppo automobilistico europeo dal fallimento sicuro, con la Golf, nel 1974.
Perché i tedeschi sono, oggettivamente, molto superiori a noi?
Semplice. In Germania, il calvinismo è regola e manca la cultura dell’Invidia, figlia del peggior retaggio cattolico da DC, o del peggior retaggio post comunista del PD.
Nulla contro il partito nominato, ma spesso e volentieri cade nella demagogia degna dei peggiori berlusconiani o leghisti, e nel peggior ritornello satanico del tassare chi ha di più, come se il guadagno fosse un furto e non un merito.
Da qui, ci si trova nella Mecca dell’Automobilismo mondiale, e ci si trova delusi: Ferrari F40 piene di segni, riverniciate male, automobili provenienti sicuramente da collezioni private, provate dal fatto che le targhe siano malamente coperte con cartelli indegni, nemmeno ben rifilati, senza una grafica coerente.
Lo stesso senso di disorientamento lo si ritrova nel percorso filologico, che eccelle solo nell’area dedicata alle vetture da Formula 1, comunque striminzita rispetto al palmares.
Perché, in Italia, luogo del Design e del Bello, ci si deve vergognare di quello che si è prodotto?
Perché la moquette sporca?
Perché infografiche pessime?
Perché un bar interno degno dell’oratorio, quando la clientela meriterebbe un luogo di assoluta eleganza e in linea anche con le tradizioni locali?
Perché siamo così arretrati?
Cosa ne penserebbe Enzo Ferrari?
Probabilmente, sarebbe molto contrario a tale tripudio di sciatteria e inferiorità.
Enzo Bollani | Maranello
Sabato 17 febbraio 2018

Enzo Bollani nasce a Milano in una sera di maggio del 1981, quindi può definirsi un Youngtimer. Progettista, Musicista e organizzatore, ha esordito nel 1997 nel mondo della Televisione e della Discografia, lavorando principalmente in Rai e con artisti del calibro di Adriano Celentano, Lucio Dalla e David Bowie.Avrebbe voluto essere Architetto a tutti gli effetti, ma al momento disegna biciclette.Opera principalmente a Milano, ma è costantemente in movimento. Ha inventato questo simpatico sito, oltretutto. Se lo stai leggendo, spero ti piaccia.