Radio Milano International: nostalgia o rilancio?

Radio Milano International: nostalgia o rilancio?

In quest’epoca di pazzi, ma soprattutto di radio che vogliono dettare le nuove tendenze e che, insistentemente, continuano ad essere unipersonali e governate da ultrasessantenni con il vizio di sentirsi giovani o, peggio ancora, sempiterni, si deve registrare un’anomalia totale, una sorpresa destinata a tornare sull’FM: Radio Milano International.

Da questa radio, da questo nome radicato a Milano, nacque un colosso come Radio 101, poi rilevato da Berlusconi (per dirla in stile anni ’80) e diventato R101.
Sulle vicende attuali di R101, preferisco non parlarne.

Quello che sorprende seriamente, sul ritorno di un brand, di un marchio, di un logo come Radio Milano International, è la perfetta aderenza all’originalità del progetto.
Stessi volti, stesse voci, stessa musica.
Senza patti col diavolo, senza voler strizzare l’occhio ai “giovani”, entità astratta, ma soprattutto senza voler dettare regole senza senso.

Il ritorno di questa radio gloriosa e nobile è dettato da ragioni nobili: le emozioni.
Perché nulla è più sempiterno dell’originale.

Si può essere scevri di cultura musicale e ascoltare le brutte copie di Michael Jackson, con nomi inventati, con personalità fake.
Ma nulla può superare il livello di Marvin Gaye, di Roy Ayers, o il divertissement delle Silver Convention.

Solo per chi sa davvero esplorare, solo per chi voglia conoscere la qualità, Radio Milano International torna sulle scene.

Enzo Bollani | FormaSostanza.

Carimate, Venerdì 9 marzo 2018.

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