Ready Player One: le considerazioni a distanza di una settimana

Ready Player One nella versione cinematografica è un film atipico per essere parte della categoria di pellicole nate in seguito ad un successo letterario.

L’ultima fatica di Spielberg infatti è una new entry in quella manciata di film in cui il prodotto visuale è migliore della controparte cartacea.
O almeno, è preferibile vedere prima il film e poi leggere il libro.

Le vicende viste sul grande schermo si snodano in circa due ore e mezza di effetti speciali e recitazione, due ore e mezza che sembrano impegnative, ma che a dir la verità rimangono coinvolgenti e, se viste con gli occhi di chi ha già letto il libro, anche non sufficienti.

Ready Player One è un romanzo particolarmente digressivo, complice anche la fantasia senza limiti di Ernest Cline, autore del libro nonché sceneggiatore della controparte cinematografica. Per cui molte scene anche iconiche che i lettori del romanzo, ormai diventato cult per gli appassionati del genere in soli sette anni dall’uscita, sono state sacrificate o modellate per coinvolgere di più lo spettatore.

Il lavoro di Spielberg non è commentabile, è magistrale, stiamo parlando di un mostro sacro della storia del Cinema, il cui unico peccato è stato quello di, purtroppo per eccesso di modestia, eliminare alcuni rimandi alla sua persona che lo stesso Ernest Cline aggiunse nel 2011. Diverse le citazioni alle opere del regista statunitense, probabilmente unico ad avere il diritto a realizzare un’opera simile. Fortunatamente, le citazioni più importanti, quali Ritorno al Futuro e Jurassic Park sono state mantenute.

Ready Player One è quel genere di narrazione che meriterebbe una serie tv, per gli innumerevoli spunti che la cultura Pop fornisce all’autore e ai lettori/spettatori di quello che diventerà probabilmente l’ultima opera figlia o comunque diretta discendente degli anni ’80, dal momento che, è proprio il caso di dirlo, “Che ne sanno i duemila?”.
Molte delle varie opere cinematografiche/videoludiche che Ready Player One propina, sono state realizzate quando molti degli spettatori che vedranno o hanno già visto Ready Player One, non erano ancora nati.

Immancabile. Nei momenti più iconici di Ready Player One, la De Lorean c’è.

L’unico spunto a cui gli adolescenti di oggi possono essere attratti da Ready Player One sono – effetti speciali a parte – il fulcro al quale la storia si concentra, ovvero la Realtà Virtuale. Ernest Cline fu davvero lungimirante nel prevedere quelle che sarebbe potuto essere il futuro e sette anni fa i primi visori di Realtà Aumentata e Virtuale facevano il loro timido ingresso nel mondo consumer.

Ora il lavoro di Spielberg, che pochi giorni fa è diventato il miglior incasso del regista negli ultimi dieci anni, con 181 milioni di dollari incassati in tutto il mondo, è lo sponsor principale di questa tecnologia che piano piano sta prendendo piede nelle case degli utenti di tutto il mondo. Lo stesso videogioco si appoggia alla Realtà Virtuale e non è detto che, da qui al 2045 (l’anno in cui la storia è ambientata) la tecnologia non permetta davvero l’accesso ad una sorta di Oasis con le tecnologie di cui Ready Player One stesso parla.

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