Satanisti a Sanremo: che Buonaiuto ci sia di aiuto. Grazie, Salvini!

Sarebbe il caso di consultare le Rune, per farle tornare un attimo di moda, di contattare i Testimoni di Geova, Scientology, rispolverare Branko ed, eventualmente, anche gli esperti in scie chimiche.

Non si sa mai, la colpa potrebbe essere anche della Scienza, e di quello che irrorano i piloti che poi si pentono, e spifferano. Virginia Raffaele, al minuto 3:35 dell’esibizione incriminata, inizia ad inneggiare a Satana. Per 5 volte.

Come mai questi numeri? 3+3 fa 6. Se aggiungi 5, fa 11. Come 11 settembre.

Come 11 piccoli indiani.

Consultando i regoli e i Ricchi e Poveri, si scopre addirittura che 1+2 fa 3, e forse già allora si iniziava a gettare la base di quello che sarebbe stato l’Impero del Maligno. O del Male, ma Maligno suona meglio. Insomma, dovremmo ridere?

È chiaro che non si sia trattato di una gag, che poi non capisco che perché non si possa scrivere in italiano, cioè sketch, o schecco. Insomma, una parodia di dubbio gusto.

Non so parodia di cosa, ma parodia suona sempre bene. È ovvio che il Mondo dello Spettacolo sia dominato dal Maligno, altrimenti non vincerebbe Mamhood, ma avremmo un abbonamento sinudyne, sing e die, o come si scrive in inglese, con Al Bano e Rho Mina.

Un abbonamento alla vittoria costante, a San Remo, che peraltro sarebbe il caso di scrivere staccato. Conosco devoti del Remo, e posso confermare di avere visto miracoli. Il più eclatante: gente della mafia giornalistica che arriva a San Remo per una settimana, l’unica in cui ci si possa sentire star, anche senza whisky, solo per dire a Ultimo quanto faccia schifo. Per denigrarlo, poverino.

Un miracolo che trasforma mediocri, o addirittura Zombi degni di Zombi 3, in persone autorevoli.

I video di Striscia la Notizia sono pura manipolazione, per esempio, e non dicono la verità.

Hanno messo un disco di Virginia Raffaele al contrario, e suona con un continuo vaffanculo ai giornalisti. Ultimo non manderebbe affanculo nessuno.

Sarebbe stato sufficiente riproporre un Masini del ’93, senza fare nemmeno la fatica di suonarlo all’incontrario va, come il treno dei desideri, ma a Striscia sono comunisti. Antonio Ricci, alla Sorbona, ci è arrivato tramite lettera all’antrace scritta da servizi segreti al soldo di Napolitano, al soldo di un vile.

Siamo nelle mani del Demonio, anzi, del Maligno. Esso si impadronisce di quei Quattro radical chic che non sanno niente di Musica, e che ribaltano la classifica, rivendicando un regolamento che in realtà avrebbe dovuto essere scritto da Di Maio, unico garante dell’Onestà, famoso grande magazzino fallito da tempo, ma ancora nella memoria sua e di suo padre.

Senza Di Maio e Di Battista, saremmo in mano ai ladri. A tal proposito, Salvini corre in aiuto di Buonaiuto, unico vero esorciccio del Maligno, esprimendo la medesima preoccupazione che anch’io indosso da sabato sera, stile mantella massonica, da quando ha vinto Maometto e da quando, anche secondo un luminare come Red Ronnie, unico vero scopritore di Vasco, giustamente ostile a Freddie Mercury, simbolo della dissoluzione e della promiscuità, i giornalisti comprati da Claudio Baglioni con i soldi dei suoi CD in vendita con Sorrisi e Canzoni e Demoni, si sono fatti beffe dell’immensa cultura musicale del popolo italiano.

Perché Sanremo è San Remo, e San Remo è del Popolo, e tutti vorremmo diventasse completamente marrone, sponsorizzato possibilmente dalla Nutella, che tanto piace all’unico studioso di De Andrè: Matteo Salvini, appunto.

Solo lui ha capito il vero senso de “il Pescatore”. Tenendo presente quanto Salvini sia schierato dalla parte della Giustizia, quanto onori la Polizia, indossando ogni giorno la sua giacca, anche per andare a Montecitorio, o per decidere su destini di navi di clandestini, come la Diciotti.

Diciotti è chiaro riferimento a un altro numero del demonio: 666. 6, 6 e 6, sommati, fanno 18.

Epurare dalla Rai Virginia Raffaele mi sembra il minimo, ma direi sia il caso di andarci piano anche con Mia Martini, perché stamattina sono inciampato, ho picchiato contro un gradino e mi è uscito tutto l’olio dal gomito. Di palma.

Se ieri sera non fosse andata in onda la fiction, piena di bugie sui discografici, sulla cantante porta sfiga, non sarei inciampato.

Vorrei sapere, dal suo fidanzato fotografo, se gli si siano mai rotti gli obiettivi.

Sull’orizzonte ottico non c’è… Non c’è salvezza, senza Salvini. Che Iddio accorra in Buonaiuto, e ci faccia riconoscere le streghe, al fin di bruciarle in piazza.

Riprendere le vecchie abitudini della Valle Argentina, o sarà la fine e saremo invasi da navi cariche di invertiti e musssulmani. O tutt’e due le cose.

 

Enzo Bollani | Lugano, 13 febbraio 2019.

 

 

0 Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

CONTACT US

We're not around right now. But you can send us an email and we'll get back to you, asap.

Sending

Formasostanza® è un marchio registrato - P.IVA 10894730968

Log in with your credentials

Forgot your details?